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sabato 9 febbraio 2008

Grateful Dead

Grateful Dead

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bussola Nota disambigua - Se stai cercando il primo album del gruppo, vedi The Grateful Dead (album).
Grateful Dead


Nazionalità Stati Uniti d'America
Genere
Psychedelic rock
Country
Folk rock
Periodo attività 1965 - 1995
Strumento {{{Strumento}}}
Etichetta Warner Bros
Grateful Dead
Arista
Rhino Records
Band attuale {{{Band attuale}}}
Band {{{Band precedenti}}}
Album pubblicati 52
Studio 31
Live {{{Numero album live}}}
Raccolte 19
Sito ufficiale
Si invita a seguire lo schema del Progetto Musica


I Grateful Dead sono uno dei più celebri e influenti gruppi musicali pop-rock statunitensi di tutti i tempi. Nati alla metà degli anni '60, furono fra gli artisti fondamentali della storia di quello che veniva chiamato acid rock o rock psichedelico. Divennero celebri per il loro stile eclettico, che univa elementi di rock, folk, bluegrass, blues, country e jazz e dal vivo era caratterizzato da interminabili e lisergiche improvvisazioni modali. Attorno ai Grateful Dead nacque una sorta di culto; alcuni loro fan, chiamati Deadhead, seguirono il gruppo in concerto per anni, vivendo di fatto come nomadi in onore della loro devozione verso "the Dead".

Indice

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Storia [modifica]

Le origini [modifica]

Alla fine degli anni '60 negli Stati Uniti nasceva il movimento hippie. Migliaia di giovani cercavano di ribellarsi alle regole imposte della società alla ricerca di un nuovo genere di libertà. In questo contesto ebbero un ruolo importante le droghe e soprattutto gli allucinogeni. Già dagli anni '50 personaggi come Ken Kesey e Robert Hunter avevano iniziato a sperimentare con LSD e altre sostanze psichedeliche (i cosiddetti acid test). Il primo avrebbe in seguito organizzato i primi raduni del movimento psichedelico; il secondo avrebbe invece contribuito al successo e all'evoluzione dei Grateful Dead.

I Grateful Dead nacquero a San Francisco nel 1965 dalle ceneri di un'altra band, i Mother McCree's Uptown Jug Champions. Per un breve periodo suonarono a Palo Alto, in California, con il nome di Warlocks; questo nome fu in seguito abbandonato perché risultò già adottato da un'altra band (curiosamente, si trattava di una prima incarnazione dei futuri Velvet Underground). A quanto in seguito dissero i membri del gruppo, il nuovo nome Grateful Dead (il morto riconoscente) fu deciso estraendo a caso due parole da un vocabolario.

Col nome di "Grateful Dead" il gruppo si trasferì a San Francisco, luogo dove stavano emergendo artisti come Jefferson Airplane e Santana, che conferirono a San Francisco la fama di capitale della controcultura hippie. Di questo ambiente i Grateful Dead divennero presto il gruppo di punta, forti anche dello straordinario livello tecnico di tutti i membri del gruppo. Il loro stile combinava elementi di diversi sottogeneri del rock con blues, jazz, bluegrass, country e persino qualche elemento di musica classica; il tutto rielaborato ispirandosi all'esperienza dell'LSD. In gran parte, questa forte contaminazione di generi rifletteva proprio l'eterogenea formazione del gruppo. Jerry Garcia (chitarra solista) e Bob Weir (chitarra ritmica) provenivano dalla scena folk americana, che in quel periodo stava convertendosi alla strumentazione elettrica. Phil Lesh (basso) aveva una formazione classica e conosceva la musica elettronica; Ron "Pigpen" McKernan (tastiere) era un amante del blues e il batterista Bill Kreutzmann aveva un background jazzistico.

I primi anni dei Dead li caratterizzarono come gruppo di punta del cosiddetto rock psichedelico, ma la loro musica fu sempre almeno in parte sfuggente rispetto a qualsiasi classificazione. Furono sempre una band prevalentemente live; in effetti, la band divenne celebre, e si guadagnò la dedizione proprio pubblico di hippie deadhead, prima che la Warner Bros si interessasse al loro successo e decidesse di propor loro l'incisione di The Grateful Dead. In questo periodo, le esibizioni dei Dead erano basate principalmente su cover di brani celebri reinterpretate in chiave elettrica e su qualche composizione originale; il tutto nel contesto di una concezione dell'esibizione live come trip collettivo (lo stesso Garcia ricevette il nomignolo di "Captain Trip").

I primi album in studio [modifica]

Invogliata dall'enorme successo di pubblico, nel 1967 la Warner Bros produsse The Grateful Dead. Si trattava principalmente di cover, più un paio di brani originali, ancora piuttosto acerbi. Soltanto alcune tracce riescono a trasmettere l'ideologia hippie: su tutte, The Golden Road e Viola Lee Blues. Il disco non entusiasmò i fan del gruppo, e non ebbe un grande successo commerciale.

Alla fine dello stesso anno entrò nel gruppo il batterista e percussionista Mickey Hart, già istruttore di Kreutzmann. Con il suo look eccentrico e la sua "vivace fantasia", Hart rivoluzionò l'immagine e il sound del gruppo: le sonorità ritmiche cambiarono profondamente (Garcia definirà lo stile ritmico ottenuto con la doppia batteria "total annihilation"). Poco dopo si unì ai Dead il pianista Tom Costanten (ex compagno di stanza di Lesh), che introdusse la sperimentazione con i sintetizzatori; a seguire Robert Hunter, scrittore e poeta, che anni prima aveva spronato i futuri membri dei Dead a partecipare agli acid test. Il sodalizio Garcia-Hunter produsse il suo primo capolavoro con la celeberrima Dark Star.

Nel 1968 vide la luce il secondo album in studio, Anthem of the Sun, progetto molto più elaborato del precedente. Per l'occasione i Dead uniscono composizioni in studio e brani live, riproducendo in modo più fedele l'atmosfera dei concerti. L'album comprende due suite, una per facciata del vinile: That's for the Other One (in seguito abbreviata in The other one), con il suggestivo finale del prepared piano che Constanten mutua da John Cage, e il medley Alligator/Caution, dominate da estratti live e dall'organo di McKernan. Nonostante Anthem of the Sun venga considerato un album rivoluzionario nel suo genere, la band non espresse mai un grande entusiasmo per questo lavoro.

Nel 1969 venne pubblicato quello che forse è il capolavoro in studio dei primi Dead, Aoxomoxoa. I testi sono tutti di Robert Hunter, divenuto ufficialmente il paroliere del gruppo (oltre a Dark Star aveva già scritto buona parte del testo di Alligator). Con Aoxomoxoa i Dead rinunciano a riprodurre in studio l'atmosfera live, cercando composizioni più canoniche. Questo lavoro include diversi brani che poi sarebbero diventati classici del repertorio del gruppo, come Saint Stephen, China Cat Sunflower, e il "sermone" psichedelico di Garcia, What's Become of the Baby. L'album risente dell'allontanamento già in corso di Pigpen, che iniziava a non riconoscersi più nelle scelte stilistiche del gruppo e probabilmente risentiva della presenza di Constanten.

I Dead parteciparono a Woodstock, ma la loro esibizione fu compromessa da un violento temporale e risultò deludente, tanto che il gruppo decise poi di non apparire né sul disco né nel film. Alla fine degli anni '60 il movimento hippie iniziava a scemare e il rock psichedelico ne seguiva le sorti. In questo periodo i Grateful Dead incisero Live/Dead (1969, un album doppio live, che segna la fine di un'era e allo stesso tempo, secondo molti, rappresenta il lavoro più bello pubblicato dal gruppo. L'album contiene anche una versione leggendaria di Dark Star, che dai 3 minuti del singolo diventa un fiume musicale di 23 minuti. L'unica traccia che viene ripresa dai dischi precedenti è Saint Stephen dignitosamente psichedelica; segue, in un medley senza soluzione di continuità, l'inedita The Eleven e infine Turn on Your Lovelight, in cui Pigpen domina per 15 minuti con le sue tastiere power-blues. Decisamente sperimentale è il brano Feedback (che, come il nome suggerisce, è realizzato esclusivamente con suoni generati dall'effetto feedback). A conclusione del disco, il gruppo augura la buona notte con And We Bid You Goodnight.

La svolta country-folk [modifica]

Dopo Live/Dead il gruppo mutò decisamente rotta; come ebbe a dire Hart in seguito, "abbiamo abbandonato la nostra stazione lunare per mettere i piedi sulla terra". Questo mutamento corrispose anche a un trasferimento della sede principale dei Dead da Haight-Asbury al ranch di Mickey Hart, in aperta campagna. Questo luogo divenne un punto d'incontro per molti artisti dell'epoca, tra cui Crosby, Stills & Nash e i New raiders of the Purple Sage. In questo clima musicale i Grateful Dead produssero nel maggio del 1970 Workingman's dead, che segna il loro passaggio al genere country-folk. Nello stesso anno, a novembre, produssero American Beauty, secondo molti l'apice del loro periodo post-psichedelico. Sono questi due album che nonostante tutto ottengongono il successo nelle classifiche di vendita. Con questi due album i Dead ottengono per la prima volta un grande successo commerciale, al prezzo della delusione di parte dei fan di lunga data.

Mutamenti nella formazione [modifica]

Nel febbraio del 1971 avvenne la prima separazione importante nella storia della band, con l'abbandono del batterista Mickey Hart. Ufficialmente, Hart lasciò i Dead per intraprendere una propria ricerca musicale; tuttavia, incise sicuramente anche il fatto che il padre di Hart, Lenny, "cassiere" del gruppo, era da poco fuggito portandosi via gran parte dei fondi che amministrava. Nel frattempo era uscito un nuovo live, Grateful Dead (poi ribattezzato Skull and Roses), con brani della produzione post-psichedelica. In seguito a problemi di salute di Pigpen (legati agli eccessi del suo stile di vita), entrò poco dopo nel gruppo il sostituto Keith Godchaux, pianista, e al suo seguito si aggiunse ai Dead la moglie Donna Godchaux come corista e seconda voce.

Nel 1972 i Grateful Dead intrapresero il loro primo tour in Europa, immortalato dal disco triplo dal vivo Europe '72, che comprende sia pezzi tradizionali che alcuni inediti.

L'8 marzo 1973, dopo tempo dopo la creazione dell'etichetta discografica Grateful Dead Records, il gruppo fu colpito dalla morte di Pigpen, a soli 27 anni, di tumore al fegato. Al tastierista sarà in seguito dedicata la raccolta Bear Choice. Nonostante la disgrazia, in ottobre i Grateful Dead uscirono con un nuovo album, Wake of the Flood, in cui vengono introdotti nuovi strumenti come violino, sassofono e trombone. A Wake seguìm, nel giugno del 1974, Grateful Dead from the Mars Hotel, da molti considerato un lavoro marginale.

A dispetto delle vicissitudini non sempre felici degli ultimi anni, nel 1974 i Grateful Dead portano a compimento un maestoso progetto tecnico, realizzando il Wall of Sound, un impianto di amplificazione senza precedenti, che però viene utilizzato solo per un breve periodo.

Ultimi anni [modifica]

Pur con il buon successo di alcuni album, la situazione economica dei Grateful Dead alla metà degli anni '70 rimaneva piuttosto critica. Il gruppo decise di prendersi una pausa di riflessione, annunciata con quattro serate di "commiato" al Winterland(immortalate dal video Dead Movie), a cui si unì anche Hart. Seguirono diversi mesi in cui i membri del gruppo presero parte ad altri progetti, solisti o con band parallele.

Il ritorno del gruppo sulle scene fu nell'agosto del 1975, con l'album Blues for Allah, seguito nel 1976 dal più debole live Steal Your Face, ultimo lavoro prodotto dalla Grateful Dead Records.

Nel 1977 i Dead passarono all'etichetta Arista (che garantì loro una completa libertà sul piano artistico). La prima pubblicazione targata Arista fu il già menzionato video Dead Movie; seguì l'album Terrapin Station, un nuovo cambiamento di stile, con Terrapin Station Part 1, firmata da Garcia e Hunter che si avvicina al rock progressivo. Il brano doveva essere proseguito successivamente (Hunter aveva scritto molti più versi di quelli che Garcia riuscì a usare nel brano), ma questo progetto ebbe seguito.

I Grateful Dead si sciolsero nel 1995 in seguito alla morte di Jerry Garcia. Alcuni dei membri rimasti si esibirono in concerto in alcune occasioni come The Other Ones o Crusader Rabbit Stealth Band, e diedero vita a carriere soliste o progetti indipendenti (soprattutto notevoli i Ratdog di Bob Weir, Phil Lesh and Friends, e la musica di Mickey Hart per le Olimpiadi del 1996. Il 14 febbraio del 2003, gran parte della formazione originale si riunì col nome The Dead.

Le formazioni [modifica]

Il chitarrista solista Jerry Garcia veniva generalmente identificato come leader del gruppo, sebbene egli rifiutasse questa interpretazione. Era cresciuto a San Francisco, nell'Excelsior District. Il suo stile era evidentemente influenzato dalla musica bluegrass, e col banjo Garcia suonava anche nel gruppo bluegrass Old and in the Way insieme al mandolinista David Grisman.

Phil Lesh, che suonava il basso, aveva studiato la tromba, ricevendo un'istruzione musicale di tipo classico. Bob Weir, il membro più giovane del gruppo, suonava la chitarra ritmica. Ron "Pigpen" McKernan suonava l'organo Hammond B-3, l'armonica e cantò fino al 1973, in cui morì prematuramente a 27 anni. Garcia, Lesh, e Weir contribuivano alle voci e saltuariamente cantavano. Bill Kreutzmann suonava la batteria e nel 1968 entrò al suo fianco un secondo batterista, il newyorkese Mickey Hart, che suonava anche una grande varietà di percussioni. Hart abbandonò i Dead nel 1971, imbarazzato dalla condotta scorretta del padre, che era stato per qualche tempo amministratore finanziario del gruppo; ma rientrò nel 1975. Tom "TC" Constanten suonò le tastiere insieme a Pigpen dal 1968 al 1970. Alla fine del 1971 entrò nel gruppo un terzo tastierista, Keith Godchaux, che suonava il pianoforte da concerto. L'anno successivo, la moglie di Keith, Donna Jean Godchaux, entrò nel gruppo come corista. Keith e Donna abbandonarono nel 1979 (un anno prima della morte, in un incidente d'auto, dello stesso Keith), e Brent Mydland entrò come tastierista e voce e vi rimase per 11 anni, fino all'anno della sua morte, il 1990 (fu così il terzo tastierista dei Dead a morire). Il posto vacante venne preso da Vince Welnick dei Tubes, che per un anno e mezzo fu assistito al pianoforte dallo special guest Bruce Hornsby. I testi del gruppo erano scritti soprattutto da Robert Hunter e John Perry Barlow e Owsley "Bear" Stanley fu per anni il loro ingegnere del suono (e uno dei loro principali fornitori di LSD).

I concerti [modifica]

I Grateful Dead erano celebri per le loro jam di improvvisazione dal vivo; un tratto distintivo dei loro concerti era il modo in cui ogni canzone si trasformava gradualmente nella successiva, senza soluzione di continuità.

Furono quasi costantemente "in tour" per tutta la loro lunga carriera. Fu anche questo a creare un forte sentimento di comunità fra i fan, molti dei quali divennero Deadhead, e seguirono il gruppo in concerto per mesi o per anni. Nei primi anni, il gruppo curava anche una sorta di comune al numero 710 di Ashbury Street, nell'area di Haight-Ashbury a San Francisco, fornendo pasti gratis, alloggio, musica e cure mediche a tutti coloro che si presentavano; furono fra gli esempi più completi della filantropia del movimento hippie, e fecero più concerti gratuiti di qualsiasi altro gruppo della storia della musica.

I Grateful Dead incoraggiavano anche i loro fan a filmare e registrare i concerti e distribuire gratuitamente i nastri. Il parcheggio fuori dalle strutture in cui il gruppo suonava era, in qualche modo, una parte integrante dell'evento rappresentato da ogni concerto. Vi aveva luogo un vero e proprio mercato itinerante, in cui molti Deadhead lavoravano. Il pubblico si raccoglieva in questi spazi già molte ore prima del concerto.

Con l'eccezione del 1975, anno in cui la band era divisa e suonò solo quattro concerti, i Dead continuarono a viaggiare per gli Stati Uniti in tour dall'inverno del 1965 fino al luglio del 1995 (con sporadiche trasferte in Canada e Europa, e tre notti alla Piramide di Giza, in Egitto, nel 1978. Furono anche presenti sul palco in festival leggendari come il Monterey Pop Festival (1967) e Woodstock (1969). Il loro pubblico più numeroso fu nel 1973, quando suonarono insieme a The Allman Brothers Band e The Band davanti a circa 600.000 persone al Summer Jam di Watkins Glen.

Data quest'enfasi sulle esibizioni dal vivo, non stupisce che i loro album in studio fossero generalmente concepiti come raccolte di brani precedentemente suonati in concerto.

Il sistema di amplificazione [modifica]

I Grateful Dead furono grandi innovatori nella tecnica di amplificazione dal vivo. Poiché non erano mai soddisfatti degli impianti che trovavano in loco nelle strutture in cui suonavano, chiesero al loro tecnico del suono Owsley "Orso" Stanley di progettare uno speciale sistema di monitor. I Dead usarono questo sistema fino all'inizio degli anni '70, quando Stanley fu messo in carcere per la produzione e la vendita di LSD. Il gruppo si rivolse allora agli studi Alembic Inc per farsi costruire un sistema di amplificazione senza precedenti, detto il Muro del Suono (Wall of Sound). Al sistema lavorarono Dan Healy, Mark Raizene, Ron Wickersham, Rick Turner, John Curl della Alembic Inc e, quando fu scarcerato nel 1972, anche lo stesso Stanley.

Lo scopo del Muro del Suono era quello di ottenere un'amplificazione non distorta fornita da un sistema che potesse anche fungere da monitor. Era composto da 11 sottosistemi indipendenti di amplificazione. Ogni strumento aveva un proprio canale e un proprio insieme di casse di amplificazione separate. Il basso di Lesh aveva addirittura un canale per ogni corda, e analogamente c'era un canale diverso per diversi elementi della batteria. In questo modo, il suono di ogni strumento risultava estremamente pulito e non vi era alcuna distorsione dovuta all'intermodulazione fra strumenti. Il sistema di casse era posizionato dietro agli strumentisti, e consentiva loro di sentire esattamente ciò che il pubblico sentiva. Per impedire che questo generasse feedback, fu progettato anche uno speciale sistema di microfoni. Per ogni cantante c'era una coppia di microfoni a distanza di 60 mm e fuori fase: il cantante usava il microfono superiore, e tutti i segnali presenti in entrambi i microfoni (ovvero il suono proveniente dal Muro del Suono che avrebbe prodotto il feedback) venivano automaticamente eliminati.

Quando il gruppo si sciolse nel 1974, il Muro del Suono fu disassemblato. Nel 1976, i Dead lo rimpiazzarono con un sistema di amplificazione meno costoso e complesso.

Formazione [modifica]

Discografia [modifica]

I "Dick's Picks" [modifica]

La discografia dei Grateful Dead comprende anche i cosiddetti Dick's Picks, una serie di registrazioni di concerti prese dagli archivi della band e selezionate da Dick Latvala (e, dopo la morte di Latvala, da David Lemieux). Ogni anno, dal 1993 in avanti, sono state pubblicati circa 3 volumi, per un totale di 36 (dato del 14 gennaio 2006). Ogni volume è semplicemente identificato dalla data e dal luogo del concerto corrispondente.

  1. 19 dicembre 1973, Tampa, Florida
  2. 31 ottobre 1971, Ohio Theatre, Columbus, Ohio
  3. 22 maggio 1977, Hollywood Sportatorium, Hollywood, Florida
  4. 13 e 14 febbraio 1970, Fillmore East, New York City
  5. 26 dicembre 1979, Oakland Arena, Oakland, California
  6. 14 ottobre 1983, Hartford Civic Center, Hartford, Connecticut
  7. settembre 1974, Alexandra Palace, Londra
  8. 2 maggio 1970, Harpur College, Binghamton, New York
  9. 16 settembre 1990, Madison Square Garden, New York City
  10. 29 e 30 dicembre, 1977, Winterland, San Francisco
  11. 27 settembre 1972, Stanley Theater, Jersey City, New Jersey
  12. 26 giugno, 1974, Providence Civic Center, Providence, Rhode Island e 28 giugno, Boston Garden, Boston
  13. 6 maggio 1981, Nassau Coliseum, Long Island, New York
  14. 30 novembre e 2 dicembre 1973, Boston Symphony Hall, Boston
  15. 3 settembre 1977, Raceway Park, Englishtown, New Jersey
  16. 8 novembre 1969, Fillmore, San Francisco
  17. 25 settembre 1991, Boston Garden, Boston, e 2 brani del 31 marzo 1991
  18. 3 febbraio 1978, Dane County Coliseum, Madison, Wisconsin, e 5 febbraio 1978, Uni-Dome, Cedar Falls, Iowa
  19. 19 ottobre 1973, Fairgrounds Arena, Oklahoma City
  20. 25 settembre 1976, Capital Center, Landover, Maryland e 28 settembre, Onondaga County War Memorial, Syracuse, New York
  21. 1 novembre 1985, Richmond Coliseum, Richmond, Virginia e alcuni brani del 2 settembre 1980
  22. 23 e 24 febbraio 1968, Kings Beach Bowl, Lake Tahoe, California
  23. 17 settembre 1972, Baltimore Civic Center, Baltimora, Maryland
  24. 23 marzo 1974, Cow Palace, Daly City, California
  25. 10 maggio 1978, Veterans Memorial Coliseum, New Haven, Connecticut e 11 maggio, Springfield Civic Center, Springfield, Massachusetts
  26. 26 aprile 1969, Electric Theater, Chicago e 27 aprile, Labor Temple, Minneapolis
  27. 16 dicembre 1992, Oakland Coliseum Arena, Oakland
  28. 26 febbraio 1973, Pershing Municipal Auditorium, Lincoln, Nebraska e 28 febbraio, Salt Palace, Salt Lake City
  29. 19 maggio 1977, Fox Theatre, Atlanta, Georgia e 21 maggio, Lakeland Civic Arena, Lakeland, Florida
  30. 28 marzo 1972, Academy of Music, New York City, e 25 marzo (inclusi cinque brani con Bo Diddley)
  31. 4 e 5 agosto 1974, Philadelphia Civic Center, Philadelphia, e 6 agosto, Roosevelt Stadium, Jersey City
  32. 7 agosto 1982, Alpine Valley, East Troy, Wisconsin
  33. 9 e 10 ottobre 1976, Oakland Stadium, Oakland
  34. 5 novembre 1977, Community War Memorial, Rochester, New York, con brani extra del 2 novembre, Seneca College Field House, Toronto
  35. 7 agosto 1971, San Diego e 24 agosto, Chicago, con tracce extra del 6 agosto, Palladium, Hollywood
  36. 21 settembre 1972, Spectrum, Philadelphia

Bibliografia [modifica]

Video [modifica]

  • The Grateful Dead Movie - 1981 (Sono le riprese dei concerti di congedo dal pubblico al Winterland nell'Ottobre del 1974)
  • Dead Ahead - 1981 (Sono riprese dei concerti al Radio City Music Hall a New York nell'Ottobre del 1980)
  • So Far - 1987
  • Making of Touch of Grey - 1987 (un documentario sulla realizzazione del video di "A touch of grey"
  • Infrared Sightings - 1992 (20 minuti di animazionne al computer con la musica dal cd Infrared Roses
  • Ticket To New Years (Oakland Coliseum, Capodanno 1987) - 1996
  • Downhill From Here (Alpine Valley Music Theater, East Troy, 17 Luglio 1989) - 1997
  • Anthem to Beauty - 1998 (documentario che analizza il periodo da Anthem of the sun a American beauty)
  • View From The Vault (Three Rivers Stadium, Pittsburgh, PA, 8 luglio 1990) - 2000
  • View From The Vault II (RFK Stadium, Washington, D.C., 14 Giugno 1991) - 2001
  • View From The Vault III (Shoreline Amphitheatre, 16 Giugno 1990) - 2002
  • View From The Vault IV (Oakland 24 Luglio 1987 e Anaheim 26 Luglio 1987) - 2003
  • The Closing of Winterland ( 31 Dicembre 1978) - 2003
  • Truckin' Up To Buffalo (Rich Stadium, Orchard Park, N.Y. , 4 Luglio 1989) - 2005

Collegamenti esterni [modifica]

Aerosmith

Aerosmith

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Aerosmith
Gli Aerosmith nel 2003, durante un concerto.
Gli Aerosmith nel 2003, durante un concerto.

Nazionalità Stati Uniti
Genere Hard rock[1]
Heavy Metal[1][2][3]
Hair metal[4][5]
Pop Metal[1][6]
AOR[1]
Periodo attività 1969 - in attività
Strumento {{{Strumento}}}
Etichetta Columbia Records
Geffen Records
Band attuale {{{Band attuale}}}
Band {{{Band precedenti}}}
Album pubblicati 25
Studio 14
Live 2
Raccolte 9
Sito ufficiale
Si invita a seguire lo schema del Progetto Musica

Gli Aerosmith sono un gruppo rock statunitense, formatosi a Boston nel 1969.

Tra gli artisti di maggior successo nella storia del rock, hanno influenzato gran parte della musica negli anni settanta ed ottanta, ed hanno contribuito allo sviluppo di vari generi come l'hard rock e l'heavy metal. A loro volta gli Aerosmith si rifacevano, per attitudine e sound, ai Rolling Stones (soprattutto quelli più "decadenti" di Sticky Fingers e Exile On Main Street), loro massima influenza . Hanno venduto più di 140 milioni di dischi, di cui 65.5 milioni nei soli Stati Uniti[7], e sono anche il gruppo musicale americano con il maggior numero di album premiati dalla RIAA[8].

Gli Aerosmith hanno piazzato ben 27 singoli ai primi 40 posti di numerose classifiche mondiali, nove al numero uno della Mainstream Rock Tracks, quattro ai Grammy Awards e dieci agli MTV Video Music Awards, e nel 2001 sono stati inseriti nella Rock and Roll Hall of Fame. Ancora oggi continuano a suonare dal vivo in tour, guadagnando in media un milione di dollari ad esibizione[9]. I loro contributi nei mass media li hanno resi tra le principali figure nella cultura pop[10], e la rivista Rolling Stone li ha inseriti[11] al 57esimo posto nella sua lista dei 100 migliori artisti di sempre[12].

Indice

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Esordi [modifica]

Il gruppo si forma nel 1969 a Sunapee, nel New Hampshire (U.S.A), dall'incontro di Joe Perry e Tom Hamilton con Steven Tyler. La prima formazione del 1970 vede Steven Tyler (voce), Joe Perry (chitarra), Tom Hamilton (basso), Joey Kramer (batteria), e Ray Tabano (chitarra). Nel 1971 Brad Whitford subentra a Ray Tabano, anche se Tabano resterà vicino alla band disegnandone anche il logo. Il debut-album omonimo della band esce negli U.S.A. il 13 gennaio 1973, album tra hard rock e blues rock, che contiene già grandi classici come Mama Kin e la ballata Dream On. L'esordio è seguito nel 1974 da Get Your Wings tra i primi esempi di hard rock americano.

Il successo [modifica]

Ma è nel 1975 che gli Aerosmith esplodono anche sotto il profilo commerciale, esce Toys in the Attic (11° posto negli States). L'album che ad oggi ha venduto circa 8 milioni di copie è il primo capolavoro della band ed include classici come Sweet Emotion e Walk this Way. Nel 1976 gli Aerosmith scrivono un'altra pagina della storia della musica Hard Rock, esce "Rocks" che arriva al 3° posto di Billboard, viene considerato da artisti quali Slash dei Guns N' Roses, uno dei più grandi album di tutti i tempi e grande fonte di ispirazione. Il successo dei due capolavori porta gli Aerosmith a diventare nella Columbia Records, tra gli artisti più importanti del tempo ed ad avviare una tournee in stadi e arene degli States. Nel 1977 esce Draw the Line album buono, ma non ai livelli dei due precedenti, e che comunque vende 3 milioni di copie negli States, tra i brani spicca la traccia omonima all'album.

Gli Aerosmith tornano in tour ma iniziano a passare agli onori della cronaca anche per la droga della quale fanno sempre più uso, in modo particolare i due front-men del gruppo Steven Tyler e Joe Perry che verrano denominati The Toxic Twins (i gemelli tossici). Al termine di un estenuante tour nell'ottobre 1978 esce il primo live della band Live! Bootleg. Nel 1979 esce Night in the Ruts sesto album in studio della band, nella line-up che appare sul disco è ancora presente Joe Perry ma in realtà il chitarrista dopo un litigio con gli altri membri della band, lascia il gruppo e buona parte delle registrazioni vengono fatte dal suo sostituto Jimmy Crespo e dall'amico compositore della band Richie Supa. Tranne qualche episodio, tipo Chiquita e la cover Remember, l'album è piuttosto deludente anche se comunque raggiunge il 14° posto negli States.

Gli anni della crisi [modifica]

Nuovo tour ma anche tanti problemi di droga per i membri. Joe Perry nel frattempo esce con un album solista, Let the music do the talking (marzo 1980) che riscuote un discreto successo. Da solista Joe Perry con il suo Project (The Joe Perry Project è il nome della sua band), sfornerà altri due album nel 1981 e 1983 entrambi meno fortunati dell'esordio. Nell'ottobre del 1980, gli Aerosmith tornano a cavalcare le classifiche esce il Greatest Hits, ad oggi solo negli States ha venduto circa 10 milioni di copie. Nel 1981 anche Brad Whitford lascia la band per un progetto solista viene rimpiazzato da Rick Dufay. Dopo varie peripezie nel 1982 esce il settimo album in studio della band, il primo con i due nuovi chitarristi, Rock in a Hard Place, album duro con degli ottimi episodi ma che comunque non riporta ai fasti della metà degli anni settanta la band sia sotto il profilo di vendite che sotto il profilo compositivo. Il tour dell'album viene soprattutto ricordato per un collasso sul palco del cantante Steven Tyler.

Il momento negativo della band ed i non ottimi risultati dei progetti solisti di Joe Perry e Brad Whitford fecero riavvicinare il nucleo storico della band nel 1984. Era il 14 febbraio quando Perry e Whitford a sorpresa visitarono il resto della band dopo un concerto a Boston[13], portando a uno storico e magico ricongiungimento. Steven Tyler ricorda: "Avreste dovuto provare quella sensazione nel momento in cui tutti e cinque ci trovammo insieme nella stessa stanza di nuovo per la prima volta. Iniziammo tutti a ridere — era come se quei cinque anni non fossero mai passati. Sapevamo che era la scelta giusta". Presto la band partì in tour con il "Back In The Saddle Tour". Nello stesso anno la band lascia la sua etichetta storica la Columbia e passa alla Geffen. L'esordio in Geffen non è dei migliori, Done with Mirrors non è un brutto album, anzi la critica lo elogia ma il riscontro commerciale non arriva. Intanto la Columbia lancia sul mercato due live della band: Classics Live! I e Classics Live! II (Columbia 1986 e 1987). La svolta per la band arriva nel 1986, il gruppo rap Run DMC ripropone un classico degli Aerosmith, Walk this Way, riconosciuto come uno dei primi pezzi crossover/rap rock, al video partecipano anche Tyler e Perry, è il rilancio della band.

Svolta sonora [modifica]

Dopo il rilancio, la carriera degli Aerosmith è nettamente in ascesa, nel 1987 esce Permanent Vacation, che connota un chiaro sound sulle scie del hair metal, genere che domina gli anni ottanta. Questo album sarà il primo di una serie di questo genere, seguito da Pump (1989) e Get a Grip (1993) entrambi ottimi album, e riconosciuti come tra i più acclamati del gruppo. Sarà un buon periodo per la band che nel 1997 con Nine Lives, comincia a variare il sound riconducendosi a sonorità più moderne e rafforzando la presenza di elementi pop rock, distinguendosi sempre più dai precedenti. Le vendite del gruppo infatti caleranno. Nel 1998 partecipano alla colonna sonora del film Armageddon nel quale recita Liv Tyler figlia di Steven, la ballad I don't want to miss a thing, brano principale di tutta la colonna sonora, sarà numero 1 negli States per 4 settimane e sarà il primo singolo in assoluto della band a raggiungere la vetta di Billboard. Nella colonna sonora del film ci sono altre 3 tracce della band Sweet Emotion, Come Together cover dei Beatles e l'inedita What kind of love are you on. Segue l'album Just Push Play (2001), anch'esso un album sulla scia del precedente, forse con un ulteriore presenza Pop rock sul commerciale che lascia perplessi i vecchi sostenitori del gruppo. Nel 2004 esce Honkin' on Bobo, un album composto da cover di artisti Blues/Blues Rock degli anni settanta, l'album si contrappone quindi ai due precedenti dal sound pop, per tornare sulle orme del vecchio Blues Rock di un tempo.

Curiosità [modifica]

Formazione [modifica]

Attuale [modifica]

Ex-componenti [modifica]

Altri membri [modifica]

Discografia [modifica]

Per approfondire, vedi la voce Discografia degli Aerosmith.

Studio [modifica]

Videografia [modifica]

Concertografia [modifica]

Anno Titolo
1970-1972 Early Days
1973 Aerosmith Tour
1974 Get Your Wings Tour
1975 Toys in the Attic Tour
1976-77 Rocks Tour
1977-78 Draw the Line Tour
1978 Live! Bootleg Tour
1979-80 Night in the Ruts Tour
1982 Rock in a Hard Place Tour
1984 "Back in the Saddle" Tour
1985-86 Done with Mirrors Tour
1987-88 Permanent Vacation Tour
1989-90 Pump Tour
1993-94 Get a Grip Tour
1997-99 Nine lives Tour
1999-2000 Roar of the Dragon Tour
2001-02 Just Push Play Tour
2002 Girls of Summer Tour
2003 Rocksimus Maximus Tour
2004 Honkin' on Bobo Tour
2005-06 Rockin' the Joint Tour
2006 Route of All Evil Tour
2007 2007 World Tour

Note [modifica]

Voci correlate [modifica]

Collegamenti esterni [modifica]

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