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giovedì 7 febbraio 2008

David Bowie Biografia

David Bowie

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David Bowie
David Bowie al Rock am Ring del 1987
David Bowie al Rock am Ring del 1987

Nazionalità Regno Unito
Genere Glam rock
Art Rock
Progressive Rock
Hard Rock
Proto-punk
Pop rock
Experimental Rock
Periodo attività 1964 - in attività
Strumento {{{Strumento}}}
Etichetta {{{Etichetta}}}
Band attuale {{{Band attuale}}}
Band {{{Band precedenti}}}
Album pubblicati 50
Studio 26
Live 7
Raccolte 17
Sito ufficiale
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(Heroes)

David Bowie (pseudonimo di David Robert Jones; Brixton, 8 gennaio 1947) è un cantante, musicista e attore britannico, tra i precursori e maggiori esponenti del glam rock inglese.

Indice

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Biografia e carriera [modifica]

David Robert Jones nasce a Brixton l'8 gennaio 1947 (cambiò il suo cognome in quello d’arte di Bowie per non creare ambiguità con il quasi omonimo leader dei The Monkees Davy Jones) e appartiene alla generazione di giovani cresciuti nell’ambiente della swinging London. La sua carriera musicale, iniziata verso la fine degli anni Sessanta, copre un arco di circa quarant’anni e ha abbracciato diversi generi artistici e commerciali, dal citato glam rock alla disco, al pop elettronico, tutti con grande successo.

Come attore, dopo alcune piccole apparizioni, ha avuto buon successo nel 1976 come protagonista del film di fantascienza L'uomo che cadde sulla Terra di Nicholas Roeg. Tra le sue migliori interpretazioni: Furyo (Merry Christmas Mr. Lawrence) 1983 di Nagisa Oshima, Absolute Beginners 1986 di Julien Temple e Basquiat di Julian Schnabel.

Da Major Tom a Ziggy Stardust [modifica]

Dopo l'esordio con un album omonimo che passò quasi inosservato, trovò un primo successo nel 1969 con una canzone che racconta di un astronauta perso nello spazio: Space Oddity, di stampo romantico futurista. Subito dopo però si dedicò a un rock più sgherro, ambiguo e originale mescolando fantascienza, Dylan e Velvet Underground, decadentismo alla Oscar Wilde, rock duro come quello dell'amico Iggy Pop con gli Stooges. Lo chiamarono glam, fu uno dei grandi miti anni Settanta. Bowie ne diventò il sommo sacerdote con la sua stranita aria dichiaratamente bisex e con gli onirici abiti da scena cuciti dalla moglie Angela.

Dopo un'esperienza all'insegna di un rock duro e superamplificato con solo qualche sprazzo del Bowie che sarà (The Man who sold the World, forse il più duro tra i suoi album), la vera esplosione avvenne con Hunky Dory e The Rise and Fall of Ziggy Stardust and the Spiders from Mars che contengono una enorme fetta dei suoi classici, ripetuti in qualunque concerto anche a trent'anni di distanza, da Changes a Starman, da Life on Mars? a Moonage Daydream, da Ziggy Stardust a Andy Warhol (dedicata all'artista e amico Andy Warhol).

Fra il 1972 e il 1973, nei panni di Ziggy Stardust portò in giro uno show dalle mille meraviglie dove il vero Bowie e la figura teatrale si confondevano tanto da rendere sottilissimo il confine tra realtà e finzione teatrale. Vanta numerosissime collaborazioni con i migliori artisti dagli anni '70, come l'amico Iggy Pop, Tina Turner e Queen per gli anni '80, così come i Pet Shop Boys per gli anni a venire. In altre parole il "padre indiscusso del glam-rock", precursore di contaminazioni elettroniche (già presenti suoni campionati in brani come Heroes del 1977).

Dal "Duca Bianco" alla trilogia di Berlino [modifica]

Al ritmo di un disco all'anno, Bowie per parecchi anni nel bene e nel male non si è mai limitato a creare un "marchio Bowie" uguale a se stesso e rassicurante: dalle nostalgie beat con Pin-Ups, agli incubi orwelliani di Diamond Dogs, al R&B bianco con Station to Station e Young Americans, all'electro pop intellettuale che, secondo molti critici, costituirà la fase più creativa della sua carriera fra il 1977 e il 1979, con la cosiddetta trilogia berlinese di Low, Heroes e Lodger, album in realtà (salvo il secondo) realizzati solo parzialmente a Berlino, ma comunque fortemente influenzati dalle contaminazioni tra rock ed elettronica di cui erano maestri i Kraftwerk e i Neu!, gruppi entrambi tedeschi.

Decisivo l'incontro con Brian Eno, altro reduce dal glam-rock dei primi '70 con i Roxy Music del dandy Bryan Ferry. Altrettanto decisivo un successo ormai consolidato che permette all'artista di sperimentare soluzioni nuove senza inseguire il riscontro commerciale. Nel frattempo il personaggio non è più l'androgino Ziggy Stardust ma un thin white duke (smilzo duca bianco) dalle inquietanti suggestioni androgine sotto uno stile musicale esteriormente sempre più macho.

Dal riflusso degli anni Ottanta agli enigmatici Novanta [modifica]

Con gli Ottanta Bowie investe molto di più nella carriera di attore cinematografico e teatrale e incrementa, sia come numero che come grandiosità, i suoi tour, mentre la produzione discografica si basa per tutto il decennio su un raffinato quanto generico pop, con album che ruotano intorno alla title-track strutturata come hit da massiccia trasmissione radiofonica.Let's dance,China Girl,Loving the alien sono solo alcuni dei successi alimentati dai suggestivi video che li accompagnano. Un fenomeno, quello dei video, che Bowie sfrutta nel modo migliore, da artista a tutto tondo quale si è sempre dimostrato.

Tornerà la sperimentazione nei quattro diversissimi album degli anni Novanta, col risultato di spicco di Outside (e la creazione di un nuovo, sofisticato alter ego nella figura del detective Nathan Adler) a cui tornerà a collaborare Brian Eno, e un affascinante quanto artisticamente discutibile giocare con le tendenze musicali di fine secolo nella jungle di Earthling, e altri risultati meno brillanti.

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Collaborazioni [modifica]

David Bowie ha collaborato, nel 1981 con Freddie Mercury ed i Queen per la creazione di Under pressure nella quale duetta con il leader del famoso gruppo rock inglese. La canzone inizialmente venne chiamata People on streets.

Fra le altre collaborazioni del Duca Bianco vi è anche quella col leader dei Rolling Stones, Mick Jagger. Insieme, nel 1985, a supporto del progetto Live Aid, hanno realizzato una versione della canzone di Marta and the Vandellas Dancin' in the street di cui si ricorda il curioso videoclip. Si dice anche che fra le due rockstars, il legame sia stato più che artistico, e che la celebre canzone Angie, che gli Stones realizzarono nel 1973 in controtendenza col loro stile di sempre, sia ispirata ad Angela Bowie, e indirettamente riferita a un'orgia a quattro fra lei, David, Mick e l'allora sua moglie Bianca Pérez Moreno de Macias.

Curiosità [modifica]

  • La canzone Somebody Up There Likes Me è stata usata nel videogioco GTA: San Andreas
  • La singolarissima asimmetria delle sue pupille è dovuta ad un violento colpo ricevuto durante una rissa, che lo vide protagonista a Londra in gioventù, e che lo rese cieco da un occhio.
  • L'album Hours è anche colonna sonora di un videogame (Omikron, The Nomad Soul), nel quale compaiono lo stesso Bowie e la moglie Iman come personaggi di contorno.
  • La canzone Starman è stata utilizzata come sigla per un noto programma in onda su Italia 1 chiamato Meteore.
  • Nel famoso videogioco Metal Gear 3 Snake Eater, ambientato negli anni '60, uno dei personaggi usa inizialmente come nome in codice Major Tom, come il personaggio di Bowie in Space Oddity.
  • La canzone Suffragette City è utilizzata nel gioco Driver parallel lines.
  • Gli occhi di David Bowie hanno una particolarità molto rara: sembrano di colore diverso, in realtà sono entrambi azzurri, ma nell'occhio sinistro è presente una midriasi [1] (dilatazione della pupilla) permanente, il che fa sembrare quest'occhio di colore più scuro, quasi marrone addirittura, in molte condizioni di luce. La causa di questa particolarità non è certa (si riconduce secondo alcuni, a un colpo all'occhio ricevuto in giovane età, o, secondo altri, all'uso di sostanze stupefacenti).
  • David Bowie si occupa dagli anni '90 anche di pittura, i suoi quadri ben considerati vengono esposti in molti musei soprattutto britannici e statunitensi, è anche fondatore di un'associazione che si occupa di permettere l'esposizione di opere di giovani artisti, maggiori informazioni sul sito http://www.bowieart.com/

Discografia [modifica]

Album in studio [modifica]

Tin Machine [modifica]

Colonne sonore [modifica]

Album live [modifica]

  • 1974 David Live
  • 1978 Stage
  • 1983 Ziggy Sturdust Live 1973 (The Motion Picture)
  • 1994 Santa Monica (materiali del 1972)
  • 2000 Liveandwell.com (materiali del 1997)
  • 2000 Bowie Live At BBC Radio Theatre

Compilation [modifica]

  • ChangesOneBowie, 1976
  • ChangesTwoBowie, 1981
  • Bowie Rare, 1982
  • Fame And Fashion, 1984
  • Sound + Vision, 1989
  • ChangesBowie, 1990
  • Early On (1964-66), 1991
  • The Single Collection, 1993
  • RarestOneBowie, 1995
  • The Deram Anthology, 1997
  • The Best Of David Bowie (1969-74), 1997
  • The Best Of David Bowie (1974-79), 1998
  • Bowie At The Beeb, 2000
  • All Saints (Collected Instrumentals 1977-99), 2001
  • Best Of Bowie, 2002
  • Sound + Vision, (riedizione con 4 cd) 2003
  • Club Bowie, (remixes) 2003]
  • David Bowie The Collection, 2005
  • The Platinum Collection, 2006

Video [modifica]

  • Love You Till Tuesday (corto musicale 1969), 1984
  • Serious Moonlight (Live in Vancouver 1983), 1984
  • Jazzin' For Blue Jean (corto musicale), 1984
  • Ricochet (promozionale), 1985
  • Glass Spider (Live in Sydney 1987), 1988
  • Tin Machine Live at The Docks, 1992
  • Ziggy Stardust The Motion Picture (Live in London 1973), 1993
  • Black Tie White Noise (promozionale), 1993
  • Best Of Bowie (The Best Videoclips), 2002
  • A Reality Tour (Live in Dublin 2004), 2004

Filmografia [modifica]

Attore cinematografico [modifica]

Voce narrante [modifica]

Attore televisivo [modifica]

Attore non accreditato [modifica]

Voci correlate [modifica]

Collegamenti esterni [modifica]

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